Per capire l’inadeguatezza della nostra società a fronteggiare il pericolo del terrorismo islamico basta leggere l’intervista di qualche giorno fa del procuratore di Torino Armando Spataro a La Repubblica.
Il famoso magistrato, a parte definire i terroristi “cosiddetti islamici”, ricordando tristemente chi negli anni 70 definiva le BR come sedicenti, si schiera contro i servizi segreti, in quanto segreti e non sottoposti al suo controllo, osteggia l’applicazione di leggi speciali, per la realtà proposte da nessuno (almeno in Italia) e, come chiosa finale, si schiera a favore della privacy per i terroristi e contro la schedatura degli stessi…
Il buon Spataro dimentica che proprio neglio anni 70 le Brigate Rosse furono sconfitte grazie a leggi speciali e a una serie di azioni di sicurezza che poco avevano a che fare con il garantismo peloso e a corrente alternata di certa parte politica.
Se a ciò si aggiunge che la Procura di Torino ha richiesto l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per “vilipendio alla magistratura” e che altre procure si sono esercitate in sottigliezze linguistiche e legali per scarcerare presunti fiancheggiatori dell’ISIS, si capisce come per certi magistrati sono più pericolosi alcuni politici rispetto a dei potenziali kamikaze.
In questo festival del non senso si inserisce la cantante dell’ovvio Fiorella Mannoia secondo la quale i kamikaze combattono una guerra contro di noi per colpa nostra che andiamo nei loro Paesi a bombardarli. Non sarebbe neanche necessario rispondere a una sciocchezza del genere, basta solo chiedere alla rossa (di capelli e cervello) Fiorella: ma i bambini e le mamme morte a Lahore di cosa erano colpevoli ? Oppure all’oscuro di tutti (tranne che della astuta Mannoia) il Pakistan è diventato un paese occidentale che bombarda lo stato islamico ?
Finchè ci sarà gente che pensa, e dice cose del genere la nostra società è destinata al declino.

