Mi e’ capitato di leggere su un vecchio numero di “Internazionale” la seguente frase inserita in un pensoso editoriale del direttore relativo agli impiegati nella logistica: “In Italia si tratta per lo piu’ di lavoratori stranieri spesso sfruttati da societa’ e cooperative colluse con la mafia, costretti a turni lunghissimi, straordinari obbligati e non pagati, decurtazioni arbitrarie di stipendi gia’ assai magri”:
Dal basso della mia ventennale esperienza nella logistica devo purtroppo confutare questa certezza del direttorissimo De Mauro, a me non e’ mai capitato di avere contatto con cooperative colluse con la mafia, non ho mai sentito parlare di straordinari obbligati e non retribuiti ne’ tanto meno di decurtazioni arbitrarie della paga, se poi si vuol dire che il salario degli addetti allo smistamento di magazzino non sia commisurato allo sforzo che gli stessi fanno si puo’ anche essere d’accordo, ma non per questo e’ necessario far intravedere scenari di malaffare o buttare fango su una delle poche attivita’ ancora in grado in Italia di produrre valore per le aziende e per i dipendenti.
Un ultimo appunto: nelle rare volte in cui leggo di cose che conosco rimango stupito del pressapochismo e della superficialita’ dei giornalisti che puntano piu’ all’effetto scandalistico che alla buona informazione, abdicando in questo modo alla funzione educativa e divulgativa che a mio parere dovrebbe avere il giornalismo.

