Renzie e i suoi (volenterosi) detrattori…

Premesso il pessimo giudizio che ho di Matteo Renzi che considero un parolaio, un pessimo gestore della cosa pubblica (vedi condanna della Corte dei Conti per il suo operato a capo della Provincia di Firenze) e un piazzista piu’ attento alla forma che alla sostanza, mi sembrano in alcuni casi comici gli interventi di alcuni suoi oppositori.
Oggi per esempio mi e’ capitato di leggere su “Il Fatto Quotidiano” un’intervista a cura dell’ottimo Luca De Carolis a Enrico Giovannini ex ministro del governo Letta.
Ora il buon Giovannini sostiene la sostanziale inutilita’ dei famosi 80 euro di bonus (concetto condivisibile) e porta ad esempio di miglior utilizzo per tali fondi la proposta del governo di cui faceva parte sul reddito minimo contro la poverta’ (versione PD del reddito di cittadinanza pentastellato…).
E si fosse limitato a questo sarebbe stato comprensibile, purtroppo pero’ non si e’ limitato, bullandosi del fatto che il ministero di sua competenza aveva gia’ stanziato mezzo miliardo a tale scopo individuando 500,000 potenziali beneficiari. Ora, con uno sforzo da studente di seconda elementare, dividendo la somma stanziata per gli aventi diritto si arriva a 1,000 euro pro capite annuali, se si moltiplica la mancia del bullo di Firenze per 12  mensilita’ si ottiene 960 euro pro capite annuali, quindi ? La differenza sta in chi elargisce la mancia, ma il risultato mi sembra proprio lo stesso…
Altro punto su cui il professore ha ragione e’ che la crisi e’ determinata dalla mancanza di fiducia che porta a una contrazione dei consumi (in sostanza anche chi potrebbe spendere non spende per paura del futuro). Purtroppo anche in questo caso la giusta analisi cozza con il seguente ragionamento, caro Giovannini secondo lei e’ piu’ probabile che l’eventuale bonus (o reddito di cittadinanza) venga speso da una famiglia che gode di un reddito da lavoro (per quanto basso e incerto) piuttosto che da chi ha come unica entrata i suoi 1000 euro all’anno ?

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